Roma Invicta: fra il mare e la terra del centro Italia, alla scoperta di 3 siti Etrusco-Romani
Il centro Italia è la culla della cultura e del patrimonio storico artistico italiano. Viaggiare in questi territori è un vero e proprio salto nel passato, accompagnati da arte e reperti in grado di ammaliare e stupire i visitatori, tramortendo il presente.
In questo articolo, vi porterò alla scoperta di 3 importanti aree archeologiche di epoca etrusca e romana situate in 3 regioni italiane del centro Italia, fra cielo, mare e collina.
Area archeologica di Cosa - Toscana
L'antica città perduta di Cosa, in origine Cusia, sorge su un promontorio, nell'attuale provincia di Orbetello, in una pozione strategica che garantiva alla città rapporti navali e di protezione. Di origine etrusca, successivamente conquistata dall'Impero romano, Cusia, grazie anche alla sua localizzazione a metà strada tra Roma e Firenze, era considerata un fiorente ed importante porto commerciale e di scambio, oltre che una fondamentale stazione di vedetta contro la minaccia di truppe cartaginesi via mare.
La città era protetta da un'immensa cinta muraria di circa 1,5 km, accessibile da tre porte poste nei lati liberi del complesso urbano (porta Fiorentina, Romana e Marina).
Nel centro, una fitta griglia di strade si incrociavano fra loro in un vero e proprio centro commerciale di vita e lavoro, di cui oggi si conservano parecchi resti ancor visitabili. Accedendo da porta Fiorentina, si trovano l'horreum (il magazzino in cui venivano depositate le riserve alimentari) e il museo, in cui sono esposti utensili, decotti e reperti ritrovati dai vari scavi.
Proseguendo, è possibile ammirare la bellezza della Casa dello Scheletro, chiamata così dal ritrovamento di uno scheletro maschile duranti i lavori di scavo, delle terme e della Casa di Diana. Delle grandi cisterne garantivano inoltre la riserva idrica necessaria alla città in caso di siccità o difficoltà di approvvigionamento.
Al centro del borgo, rimangono ancora l'immenso foro, sede della vita mondana e commercio dei suoi abitanti, di cui è possibile osservare i resti della basilica, della curia, del commitium e del carcer.
Accessibile al pubblico, rimane anche porta Romana ma non porta Marina.
Allontanandosi dal centro abitato, nel punto di massima altezza del promontorio della città di Cosa, emergono i templi delle divinità romane più importanti come Minerva, Giove e Nettuno.
L'area archeologica è visitabile dal Martedì alla Domenica, dalle 9:45 alle 18:45 con orario continuato; il biglietto ha un costo di soli 2€. In caso di allerta meteorologica, data la posizione delicata in cui si trova, il parco archeologico chiude al pubblico.
Area archeologica di Ferento - Lazio
Nel cuore della Tuscia, in provincia di Viterbo, a pochi chilometri dalla località di Acquarossa e incastrate in una lingua tufacea di forma allungata, sorgono le rovine dell'antica città di Ferento. Percorsa dall'arteria trasversale che collegava la via Cassia alla valle del Tevere, la città, che gode di un sorprendente affaccio panoramico fra i torrenti di Vezzarella e Acquarossa e le dolci colline viterbesi, era un'importante e strategico polo commerciale edificato da terme, enti pubblici e un meraviglioso teatro.
La sua origine risale da un insediamento etrusco disabitato, riqualificato poi dal dominio romano.
Attualmente, del sito archeologico è possibile visita il decumanus maxìmus, l'impianto termale (con pavimenti in mosaico perfettamente conservati), il teatro e l'anfiteatro. Occasionalmente, al teatro, vengono tutt'oggi proposti spettacoli.
Il sito archeologico è visitabile dal Martedì al Sabato dalle 14:30 alle 19:00, la Domenica dalle 10:30 alle 19:00.
Area archeologica di Ocriculum - Umbria
In una cornice naturalistica rara e preziosa, cullata dalle lente e stanche acque del Tevere, sorge l'antica città di Ocriculum (Otricoli). Primo centro urbano dell'Umbria meridionale, Otricoli era considerato uno dei più importanti centri portuali romani, raggiungibile via acqua dal fiume Tevere e via terra dall'antica e fondamentale via Flaminia.
Le rovine di questa città sono oggi visibili grazie a un curato ed immenso parco di 36 ettari, fra bellezza, archeologia e natura. Grazie ad un accurato e prezioso lavoro di scavo e manutenzione, è possibile visitare l'antico abitato popolare, assieme al teatro e alle terme; inoltre, il Pilone d'ingresso, un grande Ninfeo e un tratto di strada Flaminia arricchiscono il fascino storico affacciandosi su una fontana pubblica e su monumenti funerari.
Numerosi eventi vengono proposti nel parco archeologico.
Siamo giunti al termine di questo articolo, un viaggio fra storia e natura alla ricerca e scoperta di nuove conoscenze sul nostro passato.
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