Fonti e Tempietto del Clitunno: storia, arte, poesia e sacertà nel ventre dell’Umbria
Lungo la strada che porta da Spoleto ad Assisi, acque cristalline incantano con le loro sfumature smeraldo. Si tratta delle Fonti del Clitunno, un luogo in cui lo spettacolo naturale si unisce alla sacralità della storia e alla delicatezza della poesia. A pochi chilometri di distanza, si aggiunge poi il Tempietto sul Clitunno, un'opera di indefinibile magnificenza fra arte e preghiera.
Le Fonti del Clitunno

Per Fonti del Clitunno s'intende uno specchio d'acqua con un perimetro di quattrocento metri e una superficie di quasi diecimila metri quadri.
Il laghetto si origina dalla sorgente del fiume Clitunno, un tempo copioso e navigabile, tanto da essere considerato una delle arterie principali del fiume Tevere, finché un disastroso terremoto del 444 D.C. ne modificò l'area, bloccandone e limitandone il flusso. Nonostante ciò, il Clitunno è tutt'oggi considerato una delle sorgenti più cospicue della regione Umbria.
Il laghetto è ricco di moltissime varietà di arbusti vegetali (come muschio, fanerogame, coda di cavallo acquatica, nontiscordardimè delle paludi,..) mentre le rive sono circondate da salici e pioppi; il tutto contribuisce a dare un'aspetto lussureggiante e fiabesco, suggestivo nella sua bellezza.
La vita faunistica, tipicamente ittica, è composta prevalentemente da cigni e specie volatili acquatiche.
Proprio per la loro eccezionale bellezza, le Fonti del Clitunno furono d'ispirazione per gli scrittori e i poeti più illustri della storia. Partendo da Plinio Il Giovane, nella sua epistole in cui descrisse la sacralità del fiume la bellezza di un paesaggio ricco di vita e ville.
Segue Virgilio, ai tempi di Augusto, a cui si deve la famosa leggenda dei buoi, in "Gergica II", secondo la quale immergendoli nelle acque cristalline del Clitunno, essi ne uscissero più candidi. Una leggenda che si rifà al mito del dio Clitunno, divinità che affonda le sue radici in epoca preromana e che si ritenesse vivesse nelle profondità del fiume. Anche l'imperatore Caligola era un frequentatore della "Sacra Clitumnalia"; le sue feste primaverili in onore del dio sopracitato ne sono tutt'oggi testimonianza.


A conferire l'aspetto attuale delle Fonti del Clitunno, stravolte dal terremoto di cui abbiamo parlato prima e ormai profondamente diverse da come le aveva descritte Plinio, ci pensò Paolo Campello della Spina tra il 1860 e il 1865, in una straordinaria opera di riqualificazione.
Proseguendo sulla scia poetica sul Clitunno, seguono il "Pellegrinaggio del giovane Aroldo" di G.G. Lord Byron e l'ode barbara di Giosuè Carducci ne "Alle fonti del Clitumno"; il passaggio di quest'ultimo è ricordato con una stele dello scultore torinese Leonardo Bistolfi con uno scritto di Ugo Ojetti.
Il parco è sempre aperto. Gli orari variano in base alla stagionalità, quindi è opportuno visitare il sito sottostante per avere più chiarezza.
Il costo del biglietto è di 3€ l'intero, con alcune riduzioni per gruppi e bambini, consultabili sempre sul sito. All'ingresso è possibile acquistare del mangime pre confezionato da lanciare agli animali del laghetto.
Il Tempietto del Clitunno
A circa 1km di distanza dalle fonti, sorge il Tempietto del Clitunno, un'opera a cavallo tra la fine dell'impero romano e gli albori dell'epoca cristiana.
Per la sua particolarità architettonica e pittoresca, lo stile è dato dal connubio fra il richiamo al linguaggio romano e affreschi a tema cristiano. Sulla trabeazione corre l'iscrizione con dedica al "Dio degli angeli" e si ritiene che l'intera struttura possa essere stata costruita su e con materiali di ripiego pagani.
Il Tempietto è stato recentemente inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco come uno tra i 7 gioielli italiani riuniti nel sito seriale "I Longobardi in Italia. I luoghi del potere".

Come per le Fonti del Clitunno, anche il Tempietto è aperto con orari variabili in base al periodo annuale, consultabili sul sito sottostante. Il prezzo, 3€ per l'intero, subisce tuttavia delle variabilità, consultabili anch'esse nella stessa pagina del sito.



