Celleno, il fascino di un borgo fantasma ancora in "vita"

12/02/2025

Nell'articolo precedente abbiamo parlato di Sant'Angelo, il paese delle fiabe, un piccolo paese fra i colli viterbesi che sarebbe stato destinato all'estinzione se i giovani non avessero avuto l'ambizione e la fantasia di redimerlo e sorreggerlo con murales fiabeschi. A pochi chilometri di distanza, sotto lo stesso cielo ma con un destino differente, sorge Celleno, un borgo fantasma con una storia molto particolare.


Celleno

La sua è una storia centenaria, che radica il suo passato già dagli antichi Etruschi. Posto sopra ad una collina, sorgeva in una posizione strategica trovandosi nella via principale che collegava Orvieto, Civita di Bagnoregio e Viterbo. Con le prime due condivide anche la drammaticità di un terreno fragile, soggetto all'erosione, alla vulnerabilità dei terremoti ed all'instabilità delle frane: il tufo.

Il tempo non è stato clemente con questo povero borgo come lo è stato con le altre città; la bellezza mozzafiato di un paesaggio che sembra un quadro raffigurante uno scorcio di paradiso, non è stato sufficiente a lasciarlo sopravvivere e, complice un ricambio generazionale inesistente e la scarsa opportunità lavorativa, l'hanno portato alla deriva, concludendo "apparentemente" la sua storia centenaria.

È qui che, però, l'avverbio "apparentemente" trova la sua importanza e svolta le sorti di un destino creduto inevitabile: la vita ha saputo insinuarsi nei meandri del passato, ritrovando un battito nuovo ed incantato, una melodia del presente ed uno spiraglio di futuro fra le strette viuzze e le rovine dei palazzi.

Due guide turistiche, eredi di due famiglie cellenesi, si sono fatte carico del borgo fantasma e, grazie a quell'amore radicalizzato alla propria terra ed alla propria famiglia, hanno trovato il modo mantenere in vita un borgo considerato spacciato

Essi si occupano della manutenzione e della cura del paese, organizzando visite guidate, strappando edere e sterpaglie e curando i dettagli. Essendo gli unici detentori delle chiavi del cancello di accesso al borgo, la notte lo chiudono per evitare che la maleducazione e lo sciacallaggio umano possano distruggere questo fragile frammento del passato.



Dopo una salita, percorrendo una stradina di pietra lastricata che regala un panorama paradisiaco sulle dolci colline viterbesi, si entra nella piazza del mercato ed è possibile ammirare i ruderi del palazzo delle poste; passeggiando per la via principale, si arriva ai resti di una chiesa con i suoi magnifici affreschi.

Proseguendo nelle strette vie e passando tra l'antico abitato popolare, è possibile ascoltare l'eco della vita che scorreva fiorente; si riescono a scorgere frammenti di quotidianità, ricostruiti con estrema cura ed amore, come la bottega del calzolaio, con ancora tutti i suoi attrezzi.



Chiudendo gli occhi ed acuendo l'olfatto, con un po' di fantasia, si può sentire ancora la fragranza di pane appena sformato impregnare i ruderi di pietra; è possibile visitare infatti l'antico fornaio, con il suo forno, i secchi di farina e le pale di ferro.

Telegrafi, biciclette, macchine fotografiche tracciano i sentieri del passato, ricostruendo ed intrecciando vite eterne e concluse, il connubio fragile e delicato della vita.

La casa della nonna è il gioiello dell'amore; con le sue sedie di legno, gli utensili da cucina ed il camino in pietra, la parola famiglia si incolla al cuore.

Solo in determinate fasce orarie, ma soprattutto solo con la presenza di una delle due guide, vengono accese le luci delle strade ed è possibile visitare il museo, colmo sia di reperti di vita quotidiana, sia di ceramiche medievali e rinascimentali; inoltre, sono stati riscoperti un antico butto e un magazzino etrusco scavato nel tufo.

Per concludere in bellezza il viaggio in questo incantevole borgo, è obbligatorio passare a salutare sia le pecorelle al pascolo sulle rupe impegnate a brucare, sia Gina, una dolcissima asinella, la mascotte del paese; attenzione però: è impossibile resistere ai suoi occhioni neri come la pece che vi soggiogheranno e vi supplicheranno alla ricerca spudorata di coccole e cibo.



Vi lascio la mappa di un parcheggio comodo per poter raggiungere il borgo senza difficoltà:


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